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Tutto sulla conservazione dei farmaci

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La corretta conservazione dei farmaci nelle farmacie e nei dispensari è fondamentale per un’efficiente erogazione del servizio. La conservazione inizia in fase di trasporto, in cui già i trasportatori sono tenuti al rispetto delle condizioni riportate sulle etichette dei medicinali, e prosegue all’interno della farmacia, nel magazzino e sugli scaffali. 

Il decreto ministeriale del 6 luglio 1999 definisce le linee guida per la conservazione dei farmaci, escludendo definitivamente la dicitura “temperatura ambiente” per qualsiasi tipo di medicinale.

Sul farmaco devono, invece, essere riportati gli esatti parametri di conservazione, suddivisi in cinque range di temperatura:

  • non superiore ai 30 °C;
  • non oltre i 25 °C;
  • tra 2 °C e 8°C;
  • non congelare né conservare in frigorifero;
  • -0 °C, conservare in freezer.

Se l’etichetta non riporta informazioni sulla temperatura di conservazione, significa che il farmaco è stato dimostrato stabile per sei mesi a 40 °C (con una variazione di + / – 2 °C) a 75% (+ / – 5%) di umidità relativa, identificabili coi parametri termici dei paesi dell’Unione Europea. Si tratta di limiti massimi, possibilmente evitabili favorendo la conservazione a temperature tendenzialmente basse.

Le caratteristiche di un dispensario farmaceutico

A prima vista, le caratteristiche del dispensario farmaceutico non differiscono in modo evidente da quelle della farmacia.

Esso ha la funzione di consentire l’accesso ai farmaci anche dove non siano presenti farmacie. Per questa sua utilità, può avere presenza annuale o stagionale. Nel primo caso può essere istituito nei comuni con un massimo di 5000 abitanti. Il secondo caso interessa le località turistiche che, tenuto conto della presenza media annuale, non superino i 12500 abitanti. Queste località, sprovviste di una farmacia locale, vengono dotate di un dispensario farmaceutico in grado di offrire servizio di distribuzione farmaci nei periodi dell’anno in cui la località è più frequentata (L. 362/1991).

La disposizione che prevede l’apertura di un dispensario si basa, quindi, sulla valutazione di:

  • densità locale;
  • distanza da altre farmacie. 

I locali del dispensario possono essere privati o dati anche gratuitamente dal Comune.

I dispensari sono strutture destinate alla distribuzione di farmaci di uso comune e di pronto soccorso confezionati. Ciò, per l’utente, ne fa in tutto e per tutto una farmacia dalle comuni caratteristiche.

In realtà il dispensario farmaceutico ha alcune limitazioni a livello gestionale. Esso, infatti, non può provvedere autonomamente a:

  • approvvigionamento;
  • carico e scarico dei farmaci;
  • preparazione di stupefacenti.

In queste attività dipende dalla farmacia più vicina o, in ogni caso, da una farmacia limitrofa, che svolge nei suoi confronti la funzione di gerente.

La disposizione del dispensario

L’allestimento e la disposizione del dispensario sono in tutto e per tutto uguali a quelle della farmacia.

L’arredo del dispensario farmaceutico è provvisto di tutti gli elementi che costituiscono la fornitura di retrobanco, banco e aree a disposizione dei clienti:

  • bancone;
  • scaffali;
  • cassetti; 
  • gondole; 
  • vetrine.

Essi costituiscono lo spazio in cui sono riposti i medicinali da vendersi su prescrizione medica e l’area espositiva a cui gli utenti possono attingere personalmente.

Si differenzia dalla farmacia per non avere uno spazio dedicato alle preparazione galeniche, che non sono infatti previste in questo tipo di strutture.

Preparazioni e stupefacenti possono essere realizzate solo nella farmacia gerente ed essere trasportate e vendute nel dispensario farmaceutico che da essa dipende.

Quando la disposizione degli spazi lo consente, è possibile attrezzare il dispensario con numerosi dei servizi proposti dalla farmacia, come la cabina di prova pressione e autotest.

La disposizione del dispensario è studiata al fine di:

  • avere un magazzino organizzato;
  • rispettare le indicazioni di conservazione dei farmaci;
  • promuovere la vendita.

La sua estetica richiama preferibilmente quella della farmacia da cui dipende, in un rapporto di continuità estetica in cui i vari elementi d’arredo siano coordinati e creino coerenza nella comunicazione.

Un criterio simile tra dispensario e farmacia gerente anche nella disposizione dei farmaci nel retrobanco e nell’area clienti rende il lavoro più agile per il personale. C’è un aspetto commerciale composto da:

  • analisi dell’esposizione;
  • visual merchandising;
  • griglia di assortimento.

Chiaramente è fondamentale che la disposizione dei medicinali avvenga nel rispetto delle norme di conservazione e tipologia del farmaco.

Gestione del dispensario e differenziazione dei farmaci

Come nella farmacia, nella gestione del dispensario la differenziazione dei farmaci è fondamentale per una buona organizzazione degli spazi e l’immediata reperibilità dei prodotti. Essa tiene conto soprattutto delle modalità di conservazione dei medicinali e del loro uso.

Come anticipato, nel dispensario è possibile la vendita degli stessi farmaci della farmacia, comprese le preparazione galeniche della farmacia gerente.

Oltre ai farmaci da banco, quindi, il dispensario farmaceutico rivende tutti i medicinali che richiedono prescrizione medica (ripetibile, da rinnovare, limitativa) e i farmaci speciali (es. stupefacenti).

La corretta gestione del dispensario prevede un’attenta differenziazione dei farmaci. Quelli soggetti a prescrizione medica ripetibile devono avere una collocazione ben distinta da quelli con ricetta rinnovabile o dai medicinali speciali. 

I farmaci ad alto livello di attenzione, come sedativi, narcotici, insuline o anticoagulanti, necessitano di una zona nettamente distinta. Se non assunti correttamente, questi farmaci possono provocare gravi eventi avversi, tali da richiedere la massima attenzione da parte del personale del dispensario. Per questa ragione essi vengono riposti in un’area dedicata e contraddistinta dall’etichettatura chiara che ne definisce la tipologia.

Un’area apposita è riservata anche alle medicazioni. I disinfettanti necessari alla cura della cute infetta o lesa sono spesso affiancati dal necessario per la medicazione (cerotti, garze e bende) e non si trovano lontano da prodotti per pulizia e disinfezione delle superfici o della pelle in assenza di acqua. 

Inoltre nei cassetti del dispensario è utile distribuire i medicinali in base alla forma di somministrazione:

  • sublinguale o buccale;
  • orale;
  • oculare;
  • auricolare;
  • nasale;
  • in vena;
  • intramuscolare;
  • sottocutanea;
  • rettale o vaginale;
  • cutanea.

Grazie all’attività di consulenza svolta da Infarm, la gestione del dispensario e la differenziazione dei farmaci risulta un’operazione semplice, automatizzata e sicura, che consente al personale di svolgere le attività quotidiane con padronanza, organizzazione e rapidità, ma soprattutto di garantire ai clienti un servizio attento ed efficiente. 

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