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Dematerializzazione ricetta medica

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La dematerializzazione della ricetta medica è stata introdotta con un’Ordinanza firmata dal Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in 19 marzo 2020 in seguito all’emergenza coronavirus. In particolare, l’articolo 1 (utilizzo di strumenti alternativi al promemoria cartaceo della ricetta medica) comma 1 stabilisce che nel momento in cui il medico di base prescrive i medicinali, il paziente può richiedere il rilascio della ricetta dematerializzata, ovvero la ricetta elettronica.

L’obiettivo primario è quello di:

  • snellire il carico di lavoro dei medici di famiglia;
  • evitare assembramenti;
  • migliorare le modalità di accesso al rifornimento di medicinali da parte del cittadino.

La dematerializzazione della ricetta medica rappresenta un punto molto importante del nuovo modo interpretare il rapporto medico-paziente-farmacista, nell’ottica di una riforma del Sistema Sanitario Nazionale, volta a migliorarne la funzionalità.

Come funziona la dematerializzazione della ricetta

Vediamo ora come funziona la dematerializzazione della ricetta nella pratica.

Se vuoi utilizzare questo sistema innovativo devi contattare il tuo medico senza andare di persona nell’ambulatorio. Quindi puoi chiamare il dottore al telefono, mandare una mail o anche un messaggio con il cellulare a seconda delle preferenze e degli accordi presi individualmente e in concordanza fra dottore e assistito.

A questo punto il tuo medico effettua la prescrizione.

Affinché il percorso della dematerializzazione della ricetta vada a buon fine, è necessario che il dottore invii il numero della ricetta elettronica, chiamato NRE, al richiedente. Questa operazione può essere effettuata tramite:

  • posta elettronica in un file allegato;
  • SMS;
  • whatsapp;
  • telegram;
  • altre applicazioni per smartphone che consentano scambio di messaggi;
  • comunicazione telefonica.

Ovviamente le modalità con cui funziona la dematerializzazione della ricetta sono soggettivamente decise dal medico in accordo con il paziente.

L’importante è che il medico di base ti rilasci sia il numero di ricetta elettronica che un promemoria cartaceo.

Quest’ultimo ha la funzione di essere garanzia di poter ottenere il farmaco anche in quei casi in cui i sistemi informatici non siano disponibili.

Ottenuto tutto il necessario devi recarti in farmacia, presentare il numero di ricetta e la tua tessera sanitaria così da poter ritirare il farmaco prescritto. Alcune farmacie forniscono il servizio di invio a domicilio dei medicinali. In questo caso ti è sufficiente contattare elettronicamente o per sms la tua farmacia di fiducia per avere direttamente il farmaco a casa tua.

Come si usa il promemoria

Capire come si usa il promemoria cartaceo della prescrizione è semplicissimo.

Nonostante la ricetta sia elettronica, infatti, il medico ti deve rilasciare comunque un promemoria cartaceo della prescrizione stessa.

Questo deve essere stampato su un foglio bianco in formato A5 e rappresenta la garanzia della erogazione del farmaco anche qualora i sistemi informatici non fossero disponibili.

Ci sono regioni in cui è previsto che il promemoria cartaceo sia disponibile anche online. In questo modo puoi ritirare il farmaco, previo il consenso della farmacia, accedendo alla ricetta elettronica e mostrando la tua tessera sanitaria al farmacista.

Nel caso avessi problemi con il collegamento elettronico è dunque possibile ritirare lo stesso il medicinale prescritto proprio utilizzando questo sistema.

Niente paura neppure nel caso tu perdessi il cartaceo: potrai ritirare lo stesso farmaco perché la prescrizione viene registrata in una enorme banca dati un archivio elettronico che è accessibile da tutte le farmacie.

Per capirci meglio, diciamo che il cartaceo funziona un po’ come funzionava la vecchia ricetta rossa.

Rivediamo insieme come si usa il promemoria:

  • viene rilasciato dal medico curante;
  • accompagna la ricetta elettronica;
  • serve in caso di difficoltà ad accedere ai sistemi telematici;
  • può essere esibito in farmacia per ritirare il farmaco prescritto.

A questo punto è fondamentale rammentare che stando alle nuove linee guida avviate con il decreto interministeriale del 25 Marzo 2020 (e successivamente ampliate oltre le esigenze e dell’emergenza coronavirus) il percorso che si vuole raggiungere è quello di digitalizzare anche il promemoria cartaceo e quindi rendere la prescrizione completamente elettronica

Quando non può essere usata la ricetta dematerializzata

A questo punto non ci resta che capire quando non può essere usata la ricetta dematerializzata.

Ci sono dei casi, infatti, nei quali è stato stabilito che la ricetta dematerializzata non può essere emessa. Nello specifico, e con alcune variazioni sancite da normative regionali, essa non può essere usata per le seguenti situazioni:

  • erogazione di ossigeno;
  • farmaci di Classe C;
  • farmaci che influiscano sullo stato psicofisiologico del paziente;
  • medicine che agiscono sull’apparato nervoso;
  • sostanze che richiedano un piano terapeutico;
  • farmaci prescritti nelle residenze sanitarie protette.

Le ragioni di queste restrizioni sono da ricercarsi nelle particolari condizioni in cui certi percorsi terapeutici devono essere eseguiti. Per questi casi specifici, infatti, è ancora richiesta la ricetta rossa tradizionale, oppure una prescrizione speciale.

Resta comunque indubbia la validità della ricetta dematerializzata come soluzione per snellire e sveltire le procedure di richiesta e acquisizione dei farmaci.

Ti conviene comunque accertarti, dialogando con il tuo medico e il tuo farmacista, per quali frangenti e per quali patologia può essere usata la ricetta dematerializzata.

Vantaggi della ricetta dematerializzata

I vantaggi della ricetta dematerializzata sono molteplici. Innanzi tutto, essa permette al paziente di evitare l’onere di recarsi dal medico di base, eliminando così anche tutta quella serie di azioni ad esso correlate, riducendo la mole di lavoro per il dottore e lo spreco di tempo per recarsi in ambulatorio. Un ulteriore vantaggio della prescrizione dematerializzata possiamo trovarlo nell’associazione di un numero a una prescrizione. Questa operazione ti consente, in quanto farmacista, di avere la certezza della correttezza della ricetta e dell’identità del cliente. Ti basta consultare il database del computer e puoi comunicare istantaneamente l’avvenuta erogazione all’ASL regionale.

Altro non trascurabile vantaggio, laddove previsto, è quello di eliminare anche il passaggio nella farmacia se esiste un servizio di consegna farmaci a domicilio.

Ne consegue che i vantaggi della ricetta dematerializzata investono tutto il sistema sanitario, dai medici, ai pazienti, ai farmacisti. Inoltre, fornisce una comodità non trascurabile per il cittadino che evita tutta una serie di passaggi, trasferendo le informazioni da remoto anziché di persona.

Riassumendo i vantaggi della dematerializzazione della ricetta sono:

  • minor pressione sui medici curanti;
  • maggior comodità per il paziente;
  • riduzione dei tempi;
  • limitazione degli errori nelle ricette e nelle erogazioni;
  • diminuzioni dei costi.

Se ne deduce che il futuro delle ricette, anche dopo la fine dell’emergenza nata dalla pandemia è quello della digitalizzazione e del servizio elettronico online

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